29 giugno 2006

09. COCA COLA … COCA COLA … COCA COLA …















Nel 1880 un colonnello dell'esercito del sud degli USA, chimico farmaceutico di Atlanta - oltrechè morfinomane incallito da quando era stato ferito nella Guerra di Secessione - chiamato John Styth Pemberton, registrò ufficialmente un Vino di Coca, tonico e stimolante ideale, basato sulla bevanda a base di foglia di Coca di Angelo Mariani. In seguito costituì la Pemberton Chemical Company. Pemberton dovette modificare la miscela di Dr. Mariani, per poterla registrare. Il padre della bevanda più famosa del mondo, quindi , eliminò la componente alcoolica, per iscrivere la bevanda come non alcoolica e aggiunse caffeina; per renderla più stimolante e per migliorare il sapore del liquido, che era orribile, aggiunse una serie di essenze aromatiche, ma non si fermò qui ed aggiunse anche noce di cola , frutto dell'Africa, molto ricco dell'alcaloide caffeina. Così, con foglia di Coca, noce di cola, caffeina, essenze ed oli vari, la farmacia Jacobs di Atlanta vendette il primo bicchiere di Coca Cola a maggio del 1886, come rimedio dopo una notte di bagordi.
Nel 1873 il signor Asa G. Candler arrivò ad Atlanta con USD 1.75 in tasca; gli andò così bene che, nel 1889, comprò il brevetto del tonico del signor Pemberton per USD 2,300. Tale signor Candler e suo fratello erano eccellenti pubblicisti - di quelli che sostengono che, con una buona pubblicità, si può vendere qualunque cosa - e cominciarono a regalare calendari con l'immagine di signorine straniere rotondette e seminude, insieme all'imbevibile Coca Cola. I fratelli Candler fondarono la Coca Cola Company e, quindici anni più tardi, la loro situazione era ottima: avevano un capitale di USD 50 milioni a quel che si dice. Nel 1894 un cartellonista di nome James Counden disegnò il logotipo della bibita. Nel 1903 pare che si eliminò la Cocaina dagli ingredienti della bevanda, ma non la foglia di Coca fino ... ai giorni nostri.
Nel 1915 apparve la conosciutissima bottiglia di vetro attuale. Il disegno di questa bottiglia fu affidato ad un dipendente della J.C. Root Glass Company, di nome Alexander Samuelson, che trasse ispirazione da un seme di Coca che trovò nell'Enciclopedia Britannica. Secondo gli sciovinisti peruviani, il rosso ed il bianco sono i colori della bandiera del Perù . Attualmente la Coca Cola usa foglie di Coca nella sua famosa formula 7 X, sebbene si dice che la foglia venga decocainizzata; la foglia di Coca viene importata negli USA dalla Bolivia e dal Perù (da 300 a 1.000 tonnellate all'anno), da parte della Stephan Chemical Company, per essere decocainizzata. Il residuo è venduto alla Coca Cola per l'elaborazione della bibita, mentre la Cocaina pare sia riesportata in Europa, per uso terapeutico: come anestetico ed analgesico.
La formula 7 X era - fino a poco tempo fa ... - il segreto industriale più custodito del mondo. Si dice che gli unici tre chimici a conoscenza della formula - Cliff Shillinglaw, morto nel 1979, Orville May e Roberto Goyzueta - non viaggino mai sullo stesso aereo ... per non rischiare di morire tutti insieme, portandosi alla tomba un segreto tanto prezioso. Ora, però, tale segreto è stato svelato nel libro " Dio, Patria e Coca Cola: la storia non autorizzata della bevanda più famosa del mondo " dello statunitense Mark Pendergrast. La formula contiene: citrato di caffeina, estratto di vaniglia, aromatizzanti (arancia, limone, noce moscata, cannella, culantro e nerolí), acido citrico, succo di lime, zucchero, acqua e E.F.C. Quest'ultimo componente altro non è se non Estratto Fluido di Coca della migliore qualità !!!
La Coca Cola Company ha ottenuto un articolo speciale, in suo favore, nella Convenzione Internazionale sugli Stupefacenti del 1961 e nel Protocollo di modifica del 1972. Si tratta dell'articolo numero 27 che autorizza la libera circolazione di un estratto concentrato saporifero (che produce sapore) a base di foglia di Coca, che sia stato decocainizzata . L'articolo della Convenzione Internazionale, riferito alla Coca Cola, dice letteralmente: "Le parti potranno autorizzare l'uso di foglie di Coca per la preparazione di un agente saporifero che non contenga alcaloidi e, nella misura necessaria per tale uso, autorizzare la produzione, importazione, esportazione, commercio e possesso di detta foglia ".
Molte persone credono che, attualmente, la Coca Cola non si elabori più con la foglia di Coca, il che non corrisponde a verità , anche perchè il Food and Drugs Administration (ente di controllo della qualità degli alimenti e dei farmaci degli USA) non permette di attribuire ad un prodotto il nome di un componente che non vi sia realmente contenuto. E' tanto vero che la formula della Coca Cola contenga foglia di Coca che esiste una storia relativamente recente al riguardo. Alla fine del 1984, l'attuale presidente della Coca Cola, il chimico cubano Roberto Goyzueta, propose al vecchio Robert Woodruff - Presidente della compagnia dal 1923 e patriarca della stessa con i suoi 95 anni - di cambiare la formula della bibita, togliendo l'estratto fluido di Coca dalla 7 X, per affrontare la concorrenza della Pepsi Cola, che spargeva dubbi sul presunto contenuto di Cocaina della scintilla della vita (la Coca Cola).
Tuttavia, come dice Mark Pendergrast nel suo libro, il tentativo di cambiare la formula si tradusse nel grande errore del secolo; pare infatti che il vecchio Robert Woodruff abbia ceduto alle convincenti giustificazioni tecniche di Goyzueta, il quale lo convinse che i gusti erano cambiati al cambiar dei tempi. Il vecchio, osso duro da mordere, parve accettare l'idea, però smise di mangiare e, dopo poche settimane, il 7 marzo 1985, morì: l'uomo che aveva guidato la Coca Cola dal 1923, forse, presentì il grande disastro che sarebbe accaduto. Da vari mesi erano state lanciate sul mercato varianti della Coca Cola classica, senza Coca, per far fronte alla concorrenza della Pepsi Cola. Il 9 aprile 1985 - due giorni dopo il primo mese dalla morte di Robert Woodruff - Roberto Goyzueta convocò una conferenza stampa per annunciare l'evento più significativo nei 100 anni di vita della Coca Cola Company: il cambiamento della formula e del sapore della bevanda: si lanciò la New Coke. Nei giorni seguenti la compagnia ricevette non meno di 8.000 chiamate telefoniche al giorno da cittadini che protestavano contro la New Coke che veniva apertamente rovesciata nelle fogne. Fidel Castro, secondo Pendergrast, lanciò, da Radio Habana, un'arringa contro Roberto Goyzueta, dichiarando che la scomparsa di un prodotto tanto genuino era sintomo della decadenza nordamericana.
Intanto un opportunista di Seattle, Guy Mullins di 57 anni, fondò la Old Coca Drinkers of America (Bevitori d'America della vecchia Coca), per lottare in difesa dei consumatori frustrati. Davanti alle migliaia di telefonate ed a più di 40.000 lettere di protesta, in giugno 1985, i pentiti dirigenti della compagnia, con Goyzueta in testa, fecero marcia in dietro e crearono la Coca Cola Classic con la vecchia formula che John Styth Pemberton aveva ideato nel 1886, nella stessa antica bottiglia di vetro verde disegnata da Samuelson nel 1915. Per qualche mese continuò a circolare la New Coke, che fu, infine, totalmente sepolta dalla concorrenza del vecchio sapore, elaborato con la formula 7 X che, come già detto , contiene estratto fluido di ... Coca.
Definitivamente, la Patria, Dio e la Coca Cola erano stati salvati dai consumatori nordamericani. L'esperienza costò caro alla compagnia: 4 milioni di dollari, in tre mesi, per le perdite del fallito tentativo. Un anno dopo, tuttavia, già era stato superato l'empasse e si celebrò il Centenario della bevanda con una gran festa in Atlanta, come ai vecchi tempi, spendendo 23 milioni di dollari.

Informazioni da: “Hoja Sagrada”
(rivista del Consiglio Andino dei Produttori di Coca Perù, Bolivia e Colombia, Gennaio 1995)














En 1880 un coronel del ejercito del sur de los EE.UU. de nombre John Styth Pemberton, químico farmacéutico de Atlanta (Georgia) - y morfinómano empedernido desde que había acabado herido en la Guerra de Secesión - registró oficialmente un Vino de coca, tónico y estimulante ideal, sobre la base de la bebida de hojas de coca de Ángelo Mariani (el conocido Vino Mariani), fundando luego la Pemberton Chemical Company. Pemberton tuvo que modificar la mezcla del Dr. Mariani, para registrarla de acuerdo a las medidas prohibicionistas de aquel entonces; el Padre de la bebida más famosa del mundo, entonces, le quitó el componente alcohólico, para inscribirla como no alcohólica, aumentándole cafeína; para mejorar el horrible sabor que tenía el líquido, haciéndolo también más estimulante, le añadió unas esencias aromáticas, junto con nuez de cola, un fruto africano, con alto contenido del alcaloide cafeina. Así ... con hoja de coca, nuez de cola, cafeína,unas esencias y varios aceites, la farmacia Jacobs de Atlanta puso en venta el primer vaso de Coca Cola, en el mes de mayo de 1886, como excelente remedio después de una noche de borrachera.
En 1873 el señor Asa G. Candler llegó a la ciudad de Atlanta con USD 1.75 en el bolsillo; tuvo tanto éxito que, en 1889, adquirió el brevet del tónico del señor Pemberton por USD 2.300. Dicho señor Candler y su hermano, muy versados en relaciones públicas, convencidos de que una adecuada publicidad permite vender cualquier cosa, empezaron a obsequiar almanaques con gringuitas semidesnudas, junto a la imbebible Coca Cola; fundaron luego la Coca Cola Company ... quince años más tarde, se encontraban muy bien ubicados, disponiendo de un capital de USD 50 millones, según los comentarios. En 1894 el cartelista James Counden dibujó el logotipo de la bebida; parece que en 1903 se eliminó la cocaina de la misma, mas ¡no la hoja de coca, hasta ... hoy en día!!! En 1915 apareció la conocidísima botellita de vidrio actual, cuyo dibujo fue encargado a Alexander Samuelson, colaborador de la J.C. Root Glass Company, que se inspiró en una semilla de coca (¿o - por equivocación - de cacao?), encontrada en la Enciclopedia Británica. Los colores rojo y blanco de la botella, según unos peruanistas extremos, serían los del pabellón nacional.
Actualmente la Coca Cola Company utiliza hojas de coca en su famosa fórmula 7 X, aunque - ¡así se dice! - las hojas, importadas desde Perú y Bolivia a EE.UU. (la cantidad queda entre 300 y 1000 toneladas por año), bajo estricto (¡!) control de la DEA, pasan por un proceso de descocainización por parte de la Stephan Chemical Company. La hoja de coca descocainizada es adquirida por la Coca Cola Company, para la elaboración de la bebida; el destino del alcaloide cocaína, apartado de la hoja, es muy dudoso y debatido: según unas fuentes, acaba exportado a Europa, para fines farmacéuticos y terapéuticos (¿?)
La fórmula 7 X , hasta hace poco, era ¡el secreto industrial mejor guardado del mundo! Parece que sólo 3 químicos estuvieron en conocimiento de la fórmula: Cliff Shillinglaw, fallecido en 1979, Orville May y Roberto Goyzueta, los cuales nunca viajaban en el mismo vehículo, tren o avión (ni viajan juntos hoy en día los dos que sobreviven), por no correr el riesgo de perecer todos juntos, llevándose a la tumba un secreto tan precioso.
Sin embargo, dicho secreto ha sido desvelado en el libro "Dios, Patria y Coca Cola: la historia prohibida de la bebida más famosa del mundo" del escritor norteamericano Mark Pendergrast. La fórmula contiene: citrato de cafeína, extracto de vainilla, aromatizantes (naranja, limón, nuez moscada, canela, culantro, etc.), ácido cítrico, jugo de lima, azúcar, agua y ... E.F.C. ... lo que sería Extracto Fluido de Coca ... ¡ de la mejor calidad !!!
Desde la altura de su poder la Coca Cola Company ha logrado un artículo excepcional en su favor, en la Convención Internacional sobre Estupefacientes de 1961 y en el Protocolo de modificación de 1972: se trata del artículo número 27 que autoriza la libre circulación de un extracto saborizante, elaborado con hojas de coca y descocainizado. El artículo de la Convención Internacional, hecho a medida para la Coca Cola, dice literalmente: "Se podrá autorizar el uso de hojas de coca para la elaboración de un saborizante que no contenga alcaloides y, en la medida necesaria para tal uso, autoriza la producción, importación, exportación, posesión y comercialización de la hoja de coca ". Parece imposible que la bebida quede totalmente exenta de alcaloides; es seguro que contiene algo de cocaína, en porcentaje inferior a los dosajes pemitidos por la ley, que están fijados en 0,1% de cocaína, lo que equivale 0,001 miligramos. Los análisis realizados por el peruano Dr. Teobaldo Llosa indican la ausencia de benzoilecgonina, producto del metabolismo de la cocaína, en todas las muestras de Coca Cola examinadas, con la excepción de la Coca Cola boliviana, que resultó positiva con valores mínimos.
Pendergrast sostiene que no se ha encontrado ningún rastro de cocaína en la Coca Cola, de acuerdo a los análisis del Food and Drugs Administration (F.D.A.) - la Entidad de Estado para el control de alimentos y medicamentos en EE.UU. - sino 0,0012 miligramos de ecgonina por botella.
Mucha gente cree que, hoy en día, la Coca Cola ya no se elabora a partir de la hoja de coca, lo que es rotundamente falso: el mismo F.D.A. no permite aplicar, sea el producto que sea, la denominación de un componente que no entra realmente en la composición del mismo producto. Se deduce que la Coca Cola sigue elaborada con hojas de coca, desde un hecho contundente y relativamente reciente. A finales de 1984, el actual presidente de la Coca Cola, el químico cubano Roberto Goyzueta, propuse al anciano Robert Woodruff, presidente ad honorem y patriarca de la Compañia con sus 95 años de edad, un cambio en la fórmula 7 X de la bebida, quitándole el E.F.C. para poder competir con la Pepsi Cola, que iba cuestionando la presencia o no de cocaína en la chispa de la vida (o sea, la Coca Cola). Como menciona Pendergrast, el intento de cambiar la 7 X se convirtió en ¡el gran error del siglo! Parece que el viejo Woodruff se dejó convencer por las argumentaciones técnicas de Goyzueta, que justificó su proyecto por la necesidad de estar al paso de los nuevos tiempos.
El gran viejo, que, aparentemente, aceptó el proyecto, dejó de comer y, a las pocas semanas, falleció el 7 de marzo de 1985: aquél que había encabezado y liderado la Coca Cola Company desde 1923, quizá, presentió el desastre que iba a ocurrir. Desde unos meses se habían lanzado la Cherry Coke y la Coca Cola Diet, ambas sin hoja de coca, para competir con la Pepsi Cola.
El 9 de abril 1985 Roberto Goyzueta, en conferencia de prensa, anunció el evento más significativo en los 100 años de vida de la Coca Cola Company: el cambio de la fórmula y del sabor de la bebida se hizo realidad, lanzando la New Coke. Durante los días siguientes la Compañía recibió unas 8000 llamadas telefónicas diarias de ciudadanos que protestaban en contra de la New Coke la cual acabó desechada por las calles y en los basureros. Según Pendergrast, desde Radio Habana, en Cuba, Fidel Castro, lanzó una invectiva contra Goyzueta, su compatriota, declarando que la desaparición de un producto tan genuino era síntoma de la decadencia norteamericana. Aprovechando la coyuntura, un oportunista de Seattle (Washington D.C.), Guy Mullins de 57 años, fundó la Old Coca Drinkers of America (Aficionados de la vieja Coca Cola de Ámérica), desatando una lucha en defensa de los cocacoleros frustrados.
Frente a la oleada de protestas - a las llamadas telefónicas se sumaron unas 40.000 cartas - en junio 1985, los dirigentes de la Compañia, arrepentidos - Goyzueta a la cabeza - dieron marcha atrás y lanzaron la Coca Cola Classic - o, simplemente, Coke - según la antigua fórmula de John Styth Pemberton, de 1886, en la misma botella diseñada por Samuelson, en 1915. Durante unos meses circuló la New Coke que acabó totalmente aplastada por el éxito del antiguo sabor, elaborado con la fórmula 7 X que - como ya se ha dicho - contiene ¡extracto fluido de ... coca!
Definitivamente, la Patria, Dios y la Coca Cola habían sido salvados por los consumidores norteamericanos ... La experiencia le costó caro a la Compañía: hasta unos 4 millones de dólares, en 3 meses, sumaron las perdidas del intento fracasado. El año siguiente, sin embargo, todo el impasse estaba ya archivado y se celebró el Centenario de la bebida (1886 - 1986) con una gran fiesta en Atlanta, como en los viejos tiempos, gastando 23 millones de dólares.

Informaciones tomadas del folleto: Hoja Sagrada - Enero 1995, Lima-Peru’ 















In 1880 John Styth Pemberton, a veteran of the USA Southern Army, pharmacist of Atlanta (Georgia) and heavily addicted to morphine since he had been wounded in the Secession War, officially registered a Wine of coca, ideal tonic and energetic, based on Coca leaf Wine of Doctor Angelo Mariani; later on he builded up the Pemberton Chemical Company. He modified the original mixture of Doctor Mariani, to get it to registration.
The father of the wordwidely most famous beverage eliminated the alcoholic component and register it as no alcoholic; he added also some caffeine and different flavourings, in order to make the beverage more tonic and to improve the taste, till then really awful; but he didn’t stop there, mixing as well an extract of cola nut, a fruit of Central Africa, very rich in caffeine: so, with coca leaf, cola nut, caffeine and a variety of flavourings, the Jacobs Pharmacy of Atlanta sold the first glass of Coca Cola, in may 1886, as a great treatment after a night of drunkenness. In 1873 Mr. Asa G. Candler got to Atlanta with USD 1.75 in his pocket; he was so lucky that, in 1889, he bought the license of the tonic of Mr. Pemberton for USD 2,300.
Mr. Candler and his brother, excellent advertisers and public relations’ experts – as the ones defending the idea that everything can be sold with a good publicity – began to give free calendars, with pictures of young foreign sexy women, together with the undrinkable Coca Cola. The Brothers Candler founded the Coca Cola Company and, fifteen years later, their position was the best one: it seems that they had about fifty millions dollars..
En 1894 the designer James Counden designed the logotype of the beverage. It seems that, in 1903, the alkaloid cocaine was removed from the formula of Coca Cola, but just the alkaloid … not … coca leaf ... till now!!!
In 1915 the world-wide known Coca Cola glass bottle showed up; the design of the bottle was committed to Alexander Samuelson, a worker of J.C. Root Glass Company, who got the inspiration from a seed of coca plant found in the British Encyclopaedia. According to some peruvian nationalists, the red and white colours on the bottle belong to the peruvian flag.
Actually Coca Cola Company uses coca leaf in its famous 7 X formula … it seems that the alkaloid cocaine is extracted from coca leaf by Stephan Chemical Company, that imports to the USA from Bolivia and Peru’ 300 to 1000 tons of coca leaf every year; the remaining content of the leaf is sold to Coca Cola Company for the production of the famous beverage, while the isolated cocaine … ?where does it go such an amount of cocaine, isolated from 300 to 1000 tons of coca leaf …??? It might be re-exported to Europe, for therapeutic purposes … or … it may just remain as it is … freely and dangerously circulating for narcodealings … a true question mark …
The 7 X formula was - till sometime ago ... - the world-wide commercial secret better protected!!! It seems that the only three chemists who knew the 7 X formula - Cliff Shillinglaw, dead in 1979, Orville May and Roberto Goyzueta - never travel together in the same plane ... to avoid to die all together, taking into the grave such a precious secret … but, recently, the secret has been spread in the book " God, The Nation and Coca Cola: the unauthorized history of the world-wide most famous beverage " of the USA writer Mark Pendergrast.
The formula includes: citrate of caffeine, extract of vainilla, flavourings (orange, lemon, nutmeg, cinnamon, culantro and nerolí), citric acid, lime juice, sugar, water and F.E.C. … which is simply Fluid Extract of Coca … made with the best quality coca leaf of Bolivia and Peru’ !!!
The Coca Cola Company is so powerful to have obtained a special article in favour of the Company itself, in the International Convention on Drugs (New York, 1961) as in the Protocol of modification of 1972; the Article 27, included especifically for Coca Cola Company, says: "The use of coca leaf can be authorized for the preparation of a flavouring without alkaloids and, as required for that purpose, the production, import, export, trade and management of coca leaf can be authorized ". It doesn’t seem that the beverage could be completely free of alkaloids … it might contain some traces of cocaine, a lower porcentage than the one permitted by the Convention of Vienna, which is 0,1% in the products made with coca leaf. It’ll be interested to do a chemical analysis of all the components of Coca Cola!
Many people believe that Coca Cola is not anymore made with Coca leaf, what isn’t true, also because the Food and Drugs Administration (the entity controlling the quality of food and drugs in the USA) doesn’t allow to give to any product a label with a name with a component which is not really included.
There is an interesting recent history proving that the formula of Coca Cola contains coca leaf. At the end of 1984, the actual president of Coca Cola, the cuban chemist Roberto Goyzueta, proposed to the elderly Robert Woodruff – President since 1923 and patriach of the Company with his 95 years of age – to change the formula of the beverage, resting the fluid extract of coca from the 7 X, to face the competence of Pepsi Cola, that was spreading around some doubts about the possible content of cocaine of the spark of life (Coca Cola).
Anyhow, as Mark Pendergrast tells in his book, the attempt to change the formula became the great mistake of the century; it seemed that the elderly Robert Woodruff accepted the convincing technical reasons of Goyzueta, about the new times and preferences of the customers.
The patriach, a tough man to fight against, accepted the idea only apparently, immediately stopping nourrish himself and, a few weeks later (on March 7th, 1985), he died: the man who guided Coca Cola since 1923 might have felt, as a presentiment, the great disaster that was going to happen.
At that time several varieties of Classic Coca Cola without coca leaf had been spread into the market, to face the competence of Pepsi Cola. On april 9th,1985 – two days after the first month of the death of Robert Woodruff - Roberto Goyzueta called for a medias conference to announce the most significant happening in the 100 years of life of Coca Cola Company: the change of the formula and the taste of the beverage. New Coke was presented! During the following days the Company received no less than eight thousand phone calls daily by the citizens protesting against New Coke that was definitely thrown into the garbages. Fidel Castro, according to Pendergrast, from Radio Habana, accused Roberto Goyzueta, that the lost of such a genuine product was a sign of USA decadence. Meanwhile an opportunist of Seattle, Guy Mullins, 57 years old, founded the Old Coca Drinkers of America, to defend the unhappy consumers of the former beloved Coca Cola.
Due to the uncountable phone calls and to the more than 40.000 protesting letters, in june 1985, the Coca Cola Company Board of Directors, headed by Roberto Goyzueta, stepped back, launching again Coca Cola Classic, with the original formula John Styth Pemberton had started in 1886, in the same green glass bottle, designed by Samuelson in 1915. During a few months the New Coke kept circulating, but, finally, it was definitely buried by the supremacy of the original flavour, made with the 7 X formula containing fluid extract of ... Coca !!!
Definitely, the Nation, God and Coca Cola had been rescued and saved by the USA consumers. That experience resulted very expensive for Coca Cola Company: four millions dollars, in three months, were lost for the failed attempt. A year later, therefore, the impase was already over and the anniversary of the first Century of Coca Cola (1886 – 1986) was celebrated with a great happening in Atlanta, as at the beginnings, spenting 23 millions dollars.

Informations from: “Hoja Sagrada”
(bulletin of the Andean Council of Coca growers, Peru, Bolivia & Colombia, January 1995)



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