USA si oppone all'industrializzazione della coca
Neppure come dentifricio, shampoo, alimento o liquore. L'ha dichiarato la Sottosegretaria per gli Affari Narcotici del governo di Bush. La strategia boliviana di depenalizzazione della foglia tiene la chiamata industrializzazione come suo asse principale.
Una funzionaria del Dipartimento di Stato degli USA ha avvertito che il suo paese si oppone alla vendita di prodotti derivati dalla coca. Il governo di Evo Morales tiene la chiamata industrializzazione della foglia come pilastro essenziale della strategia per la sua depenalizzazione.
Così lo assicurò la vicesegretaria aggiunta per gli Affari Narcotici Internazionali e Applicazione della Legge, Christy McCampbell, in dichiarazioni ad una rivista del servizio di notizie del Dipartamento di Stato.
La funzionaria affermò che il suo paese si oppone alla “commercializzazione” in Bolivia del raccolto di foglia di coca, permettendo che il principale ingrediente della cocaina si venda per uso del consumatore in beni derivati della coca, tali come prodotti medicinali, dentifrici, shampoo, liquori ed alimenti.
Il piano della coca del governo di Evo Morales si basa sull'industrializzazione, come pilastro essenziale della strategia per toglierla dalla lista di sostanze controllate dell' Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Un mese fà, nel Chapare, Morales annunciò che Venezuela appoggerà con un millione di dollari la implementazione di due impianti di industrializzazione, uno nel Chapare e un'altro in Yungas.
Campbell ha detto che Bolivia sta “lavorando un poco per l'erradicazione delle droghe illegali” e “realizzando un buon lavoro” nell'interdizione. Però ha aggiunto che gli USA non appoggiano “nessun tipo di commercializzazione di coca nè ora nè mai”, perchè “se si coltiva coca, questo significa che c'è più cocaina per le strade; c'è una sola cosa specíficamente necessaria per fabbricare cocaina e questa è la foglia di coca”.
La funzionaria, che guiderà una delegazione del Dipartamento di Stato a una riunione antinarcotici convocata dall'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) dal 29 novembre al 1 dicembre a Santa Cruz, Bolivia, ha dichiarato che il suo paese rispetta le tradizioni culturali e religiose del popolo di Bolivia per l'uso della Coca ed ha accettado quello che si chiama la eccezione del “cato” (una misura agraria), “con la quale Morales permette la coltivazione legale della coca in piccole quantità in determinate zone del paese”.
Spiegò che l'eccezione del cato significa che si permette coltivare foglia di coca per un 'estensione inferiore a 12.000 acri nel paese (la quantità stipulata nella Legge 1008, senza considerare i 3.200 extras, che ottennero i cocaleros del Chapare in un accordo con l'ex presidente Carlos Mesa e che ora il governo di Morales ha esteso anche a Yungas) per gli usi tradizionali come le tisane e i rituali indigeni. Aggiunse che gli Stati Uniti e Bolivia negoziano l'eliminazione dell'eccezione, “però questo non è ancora definitivo. Stiamo cercando di trovare un punto in comune in modo che i due paesi possano lavorare insieme”.
La funzionaria dichiarò che dopo aver visitato vari paesi in America Latina “posso dire” che Argentina, Brasile, Perù e Colombia “sono molto preoccupati" per la coltivazione della coca in Bolivia.
“Bolivia deve continuare erradicando una certa quantità di acri di coltivazioni di coca illegale, particolarmente nelle regioni produttrici di coca del Chapare e Yungas. Gli Stati Uniti stanno lavorando con Bolivia per “decidere il numero” di acri di coca che devono essere erradicati. Bolivia, segnalò, ha già raggiunto l'obiettivo del 2006, di erradicare 5.000 acri di coca.
Gli Stati Uniti, dichiarò, desiderano che Bolivia “abbia tutte le opportunità di collaborare in modo bilaterale e nella regione per ridurre la disponibilità della cocaina e della materia prima necessaria per el traffico di cocaina”.
La presenza di un paese nella lista, sostenne, non è necessariamente un riflesso negativo degli sforzi antinarcotici del suo governo o del suo livello di cooperazione con gli USA. Tuttavia, un paese che dimostri mancanza di interesse o un rifiuto evidente ad adempiere gli obblighi delle convenzioni antinarcotici, può essere designato come “paese che ha fallito visibilmente” ed essere oggetto di sanzioni, “che implichino el ritiro degli aiuti statunitensi”. Si può anche dichiarare che un paese “ha fallito visibilmente”, però concedere un'esenzione della sanzione se esite un interesse vitale degli USA per continuare gli aiuti.Antecedenti
Fondamento •
Il presidente, Evo Morales, assicurò che l'industrializzazione della foglia di coca è un punto centrale nella sua politica antinarcotici.
Eccedentaria •
Eccedentaria •
Ha pure ammesso che la coca eccedentaria è deviata all'attivita illegale del narcotraffico a causa della domanda di droghe presente, particolarmente negli Stati Uniti.
Cifre •
Cifre •
Un rapporto delle Nazioni Unite del 2005 informa dell'esistenza di 7.000 acri di coca nel Chapare e di 18.100 nella zona tradizionale di Yungas.
Mercato •
Mercato •
Il Governo ha ammesso di non conoscere il destino di 32 millioni di libre di foglia di coca prodotta nel tropico di Cochabamba.
EEUU se opone a que la coca sea industrializada
Ni como pasta dentífrica, champú, alimento o licor. Lo sostuvo la Subsecretaria para Asuntos de Narcóticos del gobierno de Bush. La estrategia boliviana de despenalización de la hoja tiene a la llamada industrialización como eje principal.
Una funcionaria del Departamento de Estado de EEUU advirtió que su país se opone a la venta de productos derivados de la coca. El gobierno de Evo Morales tiene a la llamada industrialización de la hoja como pilar esencial de la estrategia para su despenalización.
Así lo aseguró la vicesecretaria adjunta para Asuntos de Narcóticos Internacionales y Aplicación de la Ley, Christy McCampbell, en declaraciones a un boletín del servicio noticioso del Departamento de Estado.
La funcionaria afirmó que su país se opone a la “comercialización” en Bolivia de la cosecha de hoja de coca al permitir que el principal ingrediente de la cocaína se venda para uso del consumidor en bienes derivados de la coca, tales como productos medicinales, pasta dentífrica, champú, licores y alimentos.
El plan de la coca del gobierno de Evo Morales se basa en la industrialización, como pilar esencial de la estrategia para sacarla de la lista de sustancias controladas de la Organización de las Naciones Unidas (ONU). Hace un mes, en el Chapare, Morales anunció que Venezuela apoyará con un millón de dólares para la conclusión de dos plantas de industrialización, una en el Chapare y otra en los Yungas.
Campbell dijo que Bolivia está “trabajando algo en la erradicación de drogas ilícitas” y “haciendo un buen trabajo” en la interdicción. Pero añadió que EEUU no apoya “ningún tipo de comercialización de coca y que nunca lo hará”, porque “si se cultiva coca, eso significa que hay más cocaína en las calles; hay una sola cosa específicamente necesaria para fabricar cocaína y esa cosa es la hoja de coca”.
La funcionaria, que encabezará una delegación del Departamento de Estado a una reunión antinarcóticos convocada por la Organización de los Estados Americanos (OEA) del 29 de noviembre al 1 de diciembre en Santa Cruz, Bolivia, dijo que su país respeta las tradiciones culturales y religiosas del pueblo de Bolivia para el uso de la coca y ha aceptado lo que se llama la excepción del “cato” (una medida agraria), “por la que Morales permite el cultivo legal de coca en pequeñas cantidades en determinadas zonas del país”.
Explicó que la excepción del cato significa que se permite cultivar hoja de coca en menos de 12.000 hectáreas del país (la cantidad estipulada en la Ley 1008, sin tomar en cuenta las 3.200 extras, que lograron los cocaleros del Chapare en un acuerdo con el ex presidente Carlos Mesa y que ahora el gobierno de Morales extendió también para los Yungas) para usos tradicionales como las infusiones y para rituales indígenas. Añadió que Estados Unidos y Bolivia negocian la eliminación de la excepción, “pero esto no es definitivo todavía. Estamos intentando encontrar un punto en común para que los dos países puedan trabajar juntos”.
La funcionaria dijo que luego de visitar varios países en América Latina “puedo decir” que Argentina, Brasil, Perú y Colombia “están muy preocupados” por el cultivo de la coca en Bolivia.
“Bolivia debe continuar erradicando cierta cantidad de hectáreas de cultivos de coca ilícitos, particularmente en las regiones productoras de coca del Chapare y los Yungas. Estados Unidos está trabajando con Bolivia para “decidir el número” de hectáreas de coca que deben ser erradicadas. Bolivia, señaló, ya ha cumplido con las metas del 2006, de erradicar 5.000 hectáreas de coca.
Estados Unidos, dijo, desea que Bolivia “tenga todas las oportunidades de colaborar de modo bilateral y en la región para reducir la disponibilidad de la cocaína y las materias primas necesarias para el tráfico de cocaína”.
La presencia de un país en la lista, sostuvo, no es necesariamente un reflejo negativo de los esfuerzos antinarcóticos de su gobierno o de su nivel de cooperación con EEUU. Pero, un país que demuestre falta de interés o un rechazo evidente a cumplir las obligaciones de las convenciones antinarcóticos, puede ser designado como “país que fracasó visiblemente” y ser objeto de sanciones, “que impliquen la retirada de la ayuda estadounidense”. También se puede designar a un país que “fracasó visiblemente”, pero otorgarle una exención de la sanción si hay un interés vital de EEUU para continuar la ayuda.Antecedentes
Pilar •
El presidente, Evo Morales, aseguró que la industrialización de la hoja de coca es central en su política antinarcóticos.
Excedente •
Excedente •
También reconoció que la coca excedentaria es desviada a la actividad ilícita del narcotráfico a causa de la demanda de drogas presente, particularmente en los Estados Unidos.
Cifras •
Cifras •
Un informe de Naciones Unidas del 2005 da cuenta de la existencia de 7.000 hectáreas de coca en el Chapare y de 18.100 en la zona tradicional de Yungas.
Mercado •
Mercado •
El Gobierno reconoció que no conoce el destino de 32 millones de libras de hoja de coca producida en el trópico de Cochabamba.
USA against the industrialization of coca
Not even accepted as a dental paste, shampoo, food or liquor. That was declared by the Bush government's Subsecretary for the Narcotics' Affairs. The bolivian strategy for the despenalization of the leaf is based on the so called industrialization as the main point.
An officer of the USA State's Department notified that his country is against the sale of products made with coca. The government of Evo Morales maintains the so called industrialization of coca leaf as the essential point for the stratgey of its despenalization.
That was the declaration of the vicesecretary for Narcotics International Affairs and Application of the Law, Christy McCampbell, while declaring to an infos' bulletin of the State's Department.
The officer declared that her country stands against the “commercialization” in Bolivia of the harvest of coca leaves, allowing that the main ingredient of cocaine is sold for consumers' use in products made out of coca, such as medicines, tooth paste, shampoo, liquors and food.
The plan for coca of the government of Evo Morales is based on the industrialization, as the essential point of the strategy to take it out of the UN controlled substances' list. A month ago, in Chapare, Morales announced that Venezuela will support with one millon dollars the implementation of two engines for industrialization, one in Chapare and the other one in Yungas.
Campbell stated that Bolivia is “working something in the elimination of illegal drugs” and “doing a good job" about interdiction. Anyhow, she added that USA do not support “any kind of commercialization of coca and they will never do”, because “cultivating coca crops means that there's more cocaine in the streets; there is only one item specifically required to produce cocaine and it's coca leaf”.
The officer, who will lead a delegation of the USA States' Department to an antinarcotics meeting call by the Organization of the American States (OEA) from november 29th to december 1st in Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, stated that her country respects the cultural and religious traditions of the bolivian people about the use of coca and also accepted the so called exception of “cato” (a field measure), “through which Morales allows the legal crops of coca in small amounts in specific areas of the country”.
She explained that the exception of "cato"
means that it's allowed to grow coca in less than 12.000 acres in the country (the amount established in the Law 1008, without considering the extra 3.200 acres, achieved by the coca growers of Chapare in agreement with the ex president Carlos Mesa and now extended also to Yungas by the government of Morales) for traditional use, such as infusions and andean rituals. She added that the United States and Bolivia are negotiating the elimination of the exception, “but it is not clear yet. We are working about finding a commun point, in order to enable both countries to work together”.
The officer stated thet after visiting several countries in Latinamerica “I can state” that Argentina, Brazil, Peru and Colombia “do worry very much” about the coca crops in Bolivia.
“Bolivia must go on in eliminating a certain amount of acres of illegal coca crops, particularly in the coca growing areas of Chapare and Yungas. The United States are working with Bolivia in order "to decide the amount" of acres of coca to be eliminated. Bolivia, she stated, has already accomplished the 2006 goal, to eliminate 5.000 acres of coca.
The United States, she stated, wish that Bolivia “get all the opportunities to bilateral cooperation and in the region to reduce the availability of cocaine and the raw materials requireds for the narcotrading of cocaine”.
The presence of a country in the list, she stated, does not really mean a negative evaluation of the antinarcotics intents of its government or its level of cooperation with USA. Anyhow, a country showing a lack of interest or a clear negative in fulfilling the obbligations of the antinarcotics agreements, may be declared as “a country clearly failing” becoming sanctionned, “including the withdrawing of the USA aid”. A country can be declared "clearly failed", but not submitted to a sanction if there is a vital USA interest to keep on the aid.Back up
Base •
The president, Evo Morales, confirmed that the industrialization of coca leaf is the main point within his antinarcotics polícy.
Excedentary •
Excedentary •
He also admitted that the excedentary coca is turned out to the illegal business of the narcotrading because of the actual demand of drugs, particularly in the United States.
Numbers •
Numbers •
A 2005 United Nations report informs about the existence of 7.000 acres of coca in Chapare and 18.100 in the traditional area of Yungas.Market •
The Government confessed that there is no information about the destination of thirty two millions of pounds of coca leaves; grown in the tropical region of Cochabamba.
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